Interrogazione in Consiglio: la struttura rivendica la proprietà dell’area rimodulata a parcheggi. Verna: “Disponibili a modifiche ma precedenza a disabili, bici e mamme con passeggini”
TERAMO – Le polemiche sulle corsie ciclabili e pedonali in viale Crispi si estendono anche agli stalli che il Comune ha realizzato qua e là, in particolare dinanzi alla casa di riposo De Benedictis. L’ospizio rivendica la proprietà dell’area in questione, privata, e contesta all’amministrazione comunale. l’assenza di contraddittorio con i vertici dell’Asp1 che lo gestisce e del problema se ne fa portavoce in Consiglio comunale Maurizio Salvi.
La nuova sistemazione delle aree di sosta (prima erano a pettine, adesso sono parallele al senso di marcia) ha ridotto di molto il numero dei posti auto per la sosta: “Non bisogna dimenticare – ha detto Salvi – che sono a disposizione dei famigliari degli ospiti ma anche dei lavoratori della struttura e comunque l’amministrazione prima di procedere in questo senso avrebbe dovuto confrontarsi come minimo sulla proprietà dell’area su cui ha fatto disegnare gli stalli“.
L’impresa aquilana ha sospeso la realizzazione della segnaletica, come ha riferito l’assessore Maurizio Verna in consiglio rispondendo all’interrogazione che gli veniva dal consigliere Luca Corona: “Questa pausa per permettere all’impresa di organizzarsi con lavori notturni, vista l’impossibilità di segnare a terra le strisce per via del traffico e della sosta selvaggia – ha spiegato Verna – ci consentirà di individuare migliori e discutere le eventuali soluzioni. E’ vero però che in viale Crispi, soprattutto nella parte est c’è un altro mondo rispetto alla zona opposta dove le macchine sfruttano ogni pertugio per parcheggiare. In questa condizione diventa difficile per chiunque ma in particolare per i disabili con carrozzina, i ciclisti e anche le mamme con passeggini, di transitare per una strada“.
Secondo Verna lo “spazio pubblico è di tutti – ha detto – e se proprio deve essere di qualcuno in particolare penso che lo debba essere della categoria più deboli sulla strada, dunque bici, diversamente abili e mamme con bambini. Poi, ci mancherebbe altro, ma soltanto dopo, toccherebbe ai parcheggi“